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Tre cose da fare
di Aldo Melzi


All'amministrazione Faglia resta un anno prima della fine del mandato. Eletta sulla spinta della sciagurata politica urbanistica della giunta Colombo, ha finora deluso chi sperava in una forte discontinuità.
C'è l'impressione che si sia persa una grande occasione, la possibilità di cambiare realmente le cose in città. Ordinaria amministrazione, un gran numero di cantieri aperti, piazze, arredo urbano e piste ciclabili. Decisioni forti e discutibili come il parcheggio interrato in piazza Trento e Trieste e l'accordo di programma al Rondò dei Pini. Ma chi ha votato Faglia forse sperava in qualcosa di diverso.

Innanzitutto la politica urbanistica. Voleva si affermasse definitivamente un principio semplice e chiaro: stop definitivo ad ogni nuova edificazione su aree libere. Voleva più verde e meno cemento. Ad un anno dalla fine del mandato siamo ancora in attesa di un Piano regolatore (ora PGT) che possa affermare questo basilare principio. Il tempo stringe e le aree libere sono a rischio di edificazione selvaggia. A marzo 2007 scadono le salvaguardie del piano Benevolo e se la Regione approverà il disegno di legge che modifica la normativa urbanistica ci troveremo molto prima a fare i conti con il vecchio Piano Piccinato.

Manca meno di un anno, ecco la prima cosa da fare: approvare il PGT. Riuscirà questa amministrazione a fronteggiare la battaglia consigliare che si preannuncia durissima con una valanga di emendamenti ostruzionistici che si abbatteranno sullo strumento urbanistico? Questo è indispensabile per riuscire a salvare le ultime aree verdi, e in particolare la Cascinazza.

Poi ci sono il Parco e la Villa Reale.
Chi ha votato Faglia sperava che nell'eterna contrapposizione Parco - autodromo - golf potesse affermarsi definitivamente nei fatti un principio sacrosanto: l'autodromo e il golf sono ospiti del Parco, devono rispettarne regole e vocazione storico-ambientale. In questa logica si inserivano l'abbattimento delle sopraelevate, rinnovi delle convenzioni che recuperassero aree alla funzione di verde pubblico e risorse per la gestione del Parco.
La vicenda del rumore è emblematica. Un'ordinanza del Tribunale conferma che il rumore prodotto dall'autodromo è nocivo per la salute, è oltre le soglie di tollerabilità. Il Comune si schiera a fianco di SIAS nel ricorrere contro l'ordinanza, contro i cittadini ed il loro diritto alla salute.
Quest'anno scadono le convenzioni di autodromo e golf. Ecco quindi le altre due cose da fare.

Convenzione Autodromo: aumento del canone, abbattimento delle sopraelevate per recuperare al Parco le aree del Roccolo e della Gerascia, forti limitazioni all'attività motoristica.

Convenzione Golf: Oggi dispone di 27 buche, forte riduzione delle aree in concessione, aumento del canone, limitazione della durata nella prospettiva di una definitiva dismissione per un recupero dell'area alla funzione di parco.

Riuscirà questa amministrazione quasi agli sgoccioli ad avere la determinazione per fare le cose per cui ha ricevuto il mandato popolare? O tutto finirà nella solita continuità amministrativa con il trionfo dei poteri forti che a Monza si chiamano costruttori, SIAS e Golf club Milano?

Aldo Melzi


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  5 aprile 2006